Inno allo spirito, inno di vita.


Oggi, giorno di Pentecoste, riportiamo il più bell’inno allo Spirito Santo.

Leggendo il testo in italiano e cantando la versione in latino di uno dei piu bei canti gregoriani mai composti, si avverte tutta la dolcezza e la bellezza dell’invocazione allo Spirito Santo intesa come invocazione alla pienezza della vita. In effetti, leggendo le strofe con calma e ascoltando il canto, si capisce che quel che si chiede è tutto ciò che serve e basta alla vita. E tutto si acquieta in noi. Sine tuo numine nihil est in home.


 
Vieni, Santo Spirito,manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. 

Vieni, padre dei poveri,vieni, datore dei doni,vieni, luce dei cuori. 

Consolatore perfetto,ospite dolce dell’anima,dolcissimo sollievo. 

Nella fatica, riposo,nella calura, riparo,nel pianto, conforto. 

O luce beatissima,invadi nell’intimo il cuore dei tuoi fedeli.
     Senza la tua forza,nulla è nell’uomo,nulla senza colpa.

Lava ciò che è sordido,bagna ciò che è arido,sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido,scalda ciò che è gelido,drizza ciò ch’è sviato.

Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio,dona morte santa,
dona gioia eterna. Amen.
 
 
 

 
Veni, Sancte Spíritus,
et emítte cǽlitus
lucis tuæ rádium.

Veni, pater páuperum,
veni, dator múnerum,
veni, lumen córdium.

Consolátor óptime,
dulcis hospes ánimæ,
dulce refrigérium.

In labóre réquies,
in æstu tempéries,
in fletu solácium.

O lux beatíssima,
reple cordis íntima
tuórum fidélium.
 
 Sine tuo númine,
nihil est in hómine
nihil est innóxium.

Lava quod est sórdidum,
riga quod est áridum,
sana quod est sáucium.

Flecte quod est rígidum,
fove quod est frígidum,
rege quod est dévium.

Da tuis fidélibus,
in te confidéntibus,
sacrum septenárium.

Da virtútis méritum,
da salútis éxitum,
da perénne gáudium. Amen.

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